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La Brigata

 

Era l'anno 22 quando in compa noi arrivam

Non vi era alcun donzella ma ormai lo sapevam

Fu Gianrizzo” che ci accolse e pareva un furbacchione

Ma il passar del tempo tolse ogni sorta d’ illusione

Col trascorrere degli anni imparammo a nostre spese

Che il Farlocco “braccia corte” spende men di uno scozzese

Per beccare le ragazze lui scrittore si spacciava

E di balle come queste cento e una ne pensava

Per restar nell’ argomento di chi donne spasimava

C’è colui che nella notte per taverne s’ aggirava

Era il buon Bastianfrancesco che di certo lui lo sa’

tira piu’ un pelo di figa che un carro de cava

Quando per la prima volta Gerri e Gianfry noi incontram

Tutti quanti ci chiedemmo “Ma i lor occhietti dove van?”

Or nessuno si spiegava quello strano lor parlare

Saran forse ubriaconi con caraffe da svuotare?

A sognare damigelle il Conte Max se ne stava

E col fido "Ghigo” accanto caldi incontri lui bramava

Or la strada con la Biga  il Duca Ariosto percorreva

E con stile , grazia e forza in ginocchio la metteva

Altra dura settimana sopraggiunge al  terminare

La brigata abbisogna di un loco per svagare

Ecco allor “Fausty” e “Gaspy” che da intrepidi pionieri

Organizzano banchetti per gli amici piu’ sinceri

Or qui al dunque siamo giunti senza vin nella Cantina

E in questi quarant’ anni ne abbiam bevuta di “Benzina”

Senza donne , senza soldi , con un pegno da pagare

Coi capelli o bianchi o pochi o con la panza da calare

Ma lo spirito è ben forte e prosegue per la via

Con percorso inverso agli anni , dell’ incoscienza e follia

 

                                                                               Pacco della Lanterna

 

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